Inquina più un libro o un e-book?
Lettori sostenibili, vi siete mai chiesti quale sia l’impatto ambientale di un libro?
Le pratiche di lettura stanno ormai cambiando, e oggi un romanzo o un saggio possono essere letti su carta ma anche su schermo. Se per produrre un classico libro serve la carta, ottenuta dagli alberi attraverso un ciclo molto lungo, per produrre gli e-reader servono materiali rari (come alcuni tipi di minerali) e dobbiamo considerare anche l’impatto dei download che consentono di avere gli e-book sul proprio dispositivo. Gli aspetti da valutare non sono solo questi, però, e non si limitano ai materiali usati per produrre questi “oggetti di lettura”.
Quanto costa all'ambiente un libro?
La carta, come tutti sappiamo, deriva dagli alberi: si calcola che un albero può dare più di ottomila fogli A4. Il processo che trasforma un albero in carta è però molto lungo, e valutare l’impatto di ogni suo passaggio può rivelarsi difficoltoso.
Esistono per questo certificazioni che rendono più trasparente questo processo e garantiscono che sia fatto in modo sostenibile. Spesso le case editrici scelgono carte di questo tipo: per scoprirlo basterà andare a vedere nelle ultimissime pagine di un libro, dove, oltre al mese e all’anno di stampa, troverete anche eventuali certificazioni della carta utilizzata. La carta è poi un materiale che può essere riciclato e reimmesso così nel processo produttivo.
La realizzazione di un libro in carta uso mano (quella dei romanzi, dei saggi e delle fotocopie per intenderci) produce circa 7,5 kg di CO2, un dato che raddoppia nel caso dei testi scolastici e in generale di quei libri (come quelli illustrati) per cui viene utilizzata una carta particolare, più spessa.
A questo dato andrà poi aggiunto quello per i vari trasporti, verso la casa editrice o le librerie.
Quanto costa all'ambiente un e-book?
Nel caso della lettura digitale, conta molto il supporto sul quale leggiamo: utilizziamo un device che già abbiamo e che ha altre funzioni, ad esempio un pc, un tablet o uno smartphone? In questo caso l’unico impatto da considerare è quello del download degli e-book stessi.
Benché i dati digitali ci appaiano immateriali e per questo più sostenibili, tutto ciò che scarichiamo, così come ad esempio le newsletter che ci arrivano nella mail e che nella maggior parte dei casi ignoriamo, hanno un costo per l’ambiente. Vengono infatti “archiviati” in server remoti che consumano molta energia. Nel 2021 si calcola che questi data center abbiano consumato fra 220 e 320 milioni di kWh di energia elettrica.
Il discorso poi cambia se per leggere gli e-book acquistiamo un device apposito – un cosiddetto e-reader – la cui produzione libera nell’aria circa 30 kg di CO2, impiega circa 15 kg di minerali e quasi 200 litri di acqua.
La crescita della lettura digitale (+15% nel 2021), poi, non sembra aver aumentato la consapevolezza che la produzione di tecnologie digitali ha un alto impatto ambientale. Di questo aspetto è infatti convinto solo il 34% degli italiani.
Inoltre gli e-reader, come tutti i device tecnologici, possono diventare obsoleti in poco tempo: possono rompersi o non essere più funzionali rispetto a nuovi modelli. Per smaltirli non basta portarli al mercatino dell’usato, come si può invece fare per i libri di carta, né tantomeno buttarli nella spazzatura. Andranno conferiti presso i punti di raccolta RAEE (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche).
Per l'ambiente sono meglio i libri o gli e-book?
Guardando i dati, è innegabile che produrre un libro abbia un impatto ambientale minore rispetto alla produzione di un e-reader, ma questo non basta a decretare il buon vecchio libro di carta come il più sostenibile.
Nel valutare la sostenibilità di un oggetto entrano in gioco, come abbiamo visto, non solo la produzione, ma anche il trasporto e lo smaltimento. Aggiungiamo altri due parametri più soggettivi: l’usabilità e la funzionalità.
Qualsiasi oggetto, anche quello prodotto con il minor impatto ambientale possibile, non è sostenibile se rimane inutilizzato. E questo vale anche per libri ed e-book.
Per chi legge molto, un e-reader o il download di e-book sul proprio smartphone o tablet potrebbe essere più conveniente a livello di impatto ambientale, mentre non ha senso acquistare un device apposta se lo utilizziamo per leggerci un paio di libri all’anno.
È quindi l’equilibrio fra la sostenibilità nel produrre un libro, un e-reader o un e-book e le proprie esigenze a poterci guidare verso la scelta migliore.
Infine, soprattutto se siamo affezionati alla lettura su carta ma ci piange il cuore pensando agli alberi abbattuti per la nostra immensa libreria, possono venirci in aiuti il mercato dei libri usati e il prestito. Nei mercatini, in catene di negozi specializzati, su gruppi e piattaforme social possiamo trovare moltissimi titoli di seconda mano a un prezzo ridotto rispetto a quello di copertina. Biblioteche e amici bibliofili potranno poi venirci in aiuto per condividere la lettura impattando meno sull’ambiente!
Fonti
Kiyotaka Tahara, Hirokazu Shimizu, Katsuhito Nakazawa, Hiroyuki Nakamura, Ken Yamagishi, Life-cycle greenhouse gas emissions of e-books vs. paper books: A Japanese case study, Journal of Cleaner Production, Volume 189, 2018, Pages 59-66.
Giorgio Capellani, Crescere nell’era digitale. Edilibri, 2018.