Dal manoscritto al libro: tutte le fasi del processo editoriale

Trasformare le idee degli scrittori in contenuti accessibili a tutti, cioè in libri, richiede vari passaggi, spesso sconosciuti a chi non è addetto ai lavori: andiamo a scoprirli!

Chi si avvicina alla scrittura con l’intenzione e la speranza di veder pubblicato il proprio manoscritto, spesso lo fa con un po’ di ingenuità, non conoscendo i meccanismi del mondo editoriale. Citando Italo Calvino, «I libri sono gli oggetti più familiari […] eppure tra i più pieni di mistero» e il lavoro che si svolge in casa editrice rientra appieno in questo mistero. Cosa aspettarsi quindi nel momento in cui si invia il proprio manoscritto a una o più case editrici?

Insieme a Italo Calvino nella redazione Einaudi

Lo scrittore Italo Calvino ha lavorato a lungo per Einaudi, occupandosi soprattutto di ufficio stampa e pubblicità, ma svolgendo anche lavoro redazionale; famose sono le sue quarte di copertina.

Sul Bollettino di informazioni culturali del 10 gennaio 1948 Italo Calvino pubblicò un pezzo firmato con lo pseudonimo Enea Traverso. Con l’espediente di indossare i panni di un giornalista, introduce il lettore fra le stanze della casa editrice Einaudi, percorrendo così quello che è anche la vita di un libro dal suo arrivo in casa editrice fino agli scaffali delle librerie.

Il tour, significativamente intitolato “Vita segreta di una casa editrice”, prende avvio dall’ufficio tecnico, dove incontra il pittore Aimone intento a tirare linee che diventeranno copertine; lì incontra poi il signor Molina, che si occupa del “lavoro tipografico” e quindi anche dell’impaginazione.

Seguono poi l’amministrazione, dove le impiegate sono descritte intente a dattilografare numeri senza sosta, e l’ufficio vendite, dove apprende che i libri che vendono di più sono le novità della narrativa straniera.

Ma il momento centrale è l’ingresso nell’ufficio dell’editore, Giulio Einaudi in persona, descritto come una sorta di occhio onnisciente e onnipresente in ogni fase del processo editoriale. In redazione, invece, ci sono Cesare Pavese e Natalia Ginzburg intenti al lavoro di revisione e traduzione.

Ultimo ufficio, quello dei servizi di stampa, dove l’autore fittizio dell’articolo incontra proprio Italo Calvino, impegnato a cercare un soffietto, ovvero una frase a effetto, per la fascetta di un libro in uscita.

Vedremo in cosa è diverso il processo editoriale oggi, quasi ottant’anni dopo, e quali elementi invece sono rimasti invariati. A meno che la casa editrice non abbia una tipografia interna, però, molto spesso la vita del libro all’interno della casa editrice finisce quando viene mandato in stampa.

Qui inizia tutto un altro genere di lavoro, di distribuzione e promozionale. Il primo è praticamente sempre esterno alla casa editrice, che si appoggia di norma a un distributore specializzato (come Messaggerie); il lavoro promozionale è invece sempre più spesso interno alle case editrici, che negli ultimi anni hanno visto l’espansione del settore del marketing rispetto a tutti gli altri.

Inoltre, come ricorda Calvino per Einaudi, al di fuori della casa editrice e del lavoro che vi si svolge, la vita di un libro è resa possibile anche da altri elementi esterni: il già ricordato distributore, le librerie, gli uffici commerciali e culturali della casa editrice dislocati sul territorio.

Le fasi del processo editoriale

La descrizione di Italo Calvino è senz’altro evocativa, ma non del tutto aderente alle fasi di lavorazione editoriale di oggi; molte cose sono cambiate, sia a livello di scouting che a livello tecnico: in particolare, l’utilizzo di programmi come Microsoft Word o InDesign ha trasformato completamente le mansioni richieste.

Il funzionamento interno di ogni casa editrice, e di conseguenza le fasi attraverso cui il libro passa prima di arrivare in libreria, sono variabili e dipendono principalmente dalle dimensioni della stessa casa editrice. Possiamo però individuare vari passaggi che accomunano il modo di lavorare di un po’ tutti gli editori:

  • selezione dei manoscritti
  • contratto con l’autore
  • lavoro di redazione sul testo (editing, correzione bozze)
  • progetto grafico e tipografico
  • visto si stampi
Si conclude qui il processo di creazione del libro, nato dalle idee dell’autore e trasformato in oggetto fisico. Dopo queste fasi, che approfondiremo fra poco, c’è la parte che già al tempo di Calvino era esterna. Oggi il lavoro della casa editrice su un libro prosegue soprattutto dopo la sua uscita, quando chi si occupa di promozione prenderà contatti per presentazioni del libro e più in generale per iniziative promozionali.

Valutazione e selezione

I libri che le case editrici pubblicano costituiscono una selezione dei manoscritti che vengono liberamente inviati, oppure sono libri per i quali è già stato stipulato un contratto (questo accade soprattutto nel caso di autori molto conosciuti); un’altra parte del catalogo è costituito spesso (a meno che la casa editrice non si occupi solo di autori italiani) dalla valutazione e selezione di opere in lingue straniere, per le quali sarà anche necessario acquistare i diritti di traduzione e pubblicazione.

Le persone che pazientemente leggono le proposte in arrivo (non sempre vengono lette integralmente) sono lettori interni alla casa editrice o dei beta reader esterni; più spesso la selezione viene fatta internamente, per garantire la coerenza della linea editoriale.  

A volte poi è la casa editrice stessa a fare scouting per trovare nuove penne promettenti, altre ancora fra gli aspiranti scrittori e le case editrici c’è l’intermediazione di un’agenzia letteraria.

Il contratto di edizione

Ogni casa editrice ha le proprie condizioni per la pubblicazione e le proprie percentuali, quindi i contratti di edizione possono essere diversi fra loro. Di solito specificano:

  • per quanto durerà il contratto, e quindi per quanto tempo la casa editrice avrà i diritti commerciali sull’opera
  • le modalità di pubblicazione
  • la percentuale che andrà all’autore sulle copie vendute (di solito, ahinoi, piuttosto bassa)
  • gli obblighi dell’editore
  • gli obblighi e i diritti dell’autore
oltre alle altre diciture standard come il trattamento dei dati personali.

Tuttavia non sempre funziona così: per quanto la narrazione un po’ romantica di profumati anticipi agli autori sia lontana dalla realtà, casi del genere esistono, benché rari. Come si può immaginare gli anticipi sui libri vengono di norma accordati ad autori molto stimati e conosciuti, che ci si augura non deluderanno le aspettative né a livello di contenuto né di vendite.

Il lavoro in redazione

Una volta inserito nelle pubblicazioni future, un manoscritto arriva in redazione, dove viene fatto il vero e proprio lavoro sul testo. Anche qui la tipologia del lavoro sarà diversa in base alla filosofia della casa editrice (alcune tendono a intervenire di più, altre meno) e alle tendenze linguistiche del momento (a volte si tende a uniformare la lingua invece che rispettarne la sua varietà).

Ogni autore avrà a che fare con uno o più editor specifici, che si occuperanno del suo libro, spesso a tutto tondo, con mansioni quasi da product manager. Il loro lavoro in senso stretto, però, sarebbe quello di revisionare il manoscritto per scovare refusi, incongruenze, passaggi poco chiari, buchi nella trama, tagli e aggiunte da fare.

Spesso le case editrici si appoggiano a studi editoriali esterni o a liberi professionisti per svolgere il lavoro sul testo.

Dovrebbero essere fatte più revisioni dello stesso manoscritto, eventualmente anche da persone diverse; nelle case editrici più grandi, dove il tempo e le risorse umane ed economiche lo permettono, questo lavoro è svolto in più fasi:

  • editing vero e proprio, che pertiene la trama, i personaggi, i passaggi da togliere e quelli da approfondire, la struttura dell’opera
  • correzione bozze: una revisione più tecnica, per togliere i refusi e le imprecisioni lessicali o sintattiche

Fra editor e autore si fanno anche più giri di bozze; l’autore dovrebbe essere coinvolto in tutti i passaggi di questa fase per concordare le eventuali modifiche.

Il progetto grafico

Se un tempo Italo Calvino scriveva di “lavoro tipografico”, oggi si parla di progetto grafico, ed è questa una delle differenze più macroscopiche rispetto a nemmeno cento anni fa. Se Calvino descrive il pittore Aimone intento a tirare linee, oggi tutto il lavoro grafico viene fatto al computer, e comprende:

  • impaginazione
  • copertina/esteso (il file che comprende la prima, la quarta di copertina, il dorso ed eventualmente anche le alette interne)

La copertina è un elemento cruciale delle strategie di marketing che potrebbero rendere un libro un best-seller, e non sempre è prevista la collaborazione dell’autore nella scelta. Come per il titolo a volte l’idea vincente è un lavoro di squadra e scaturisce mettendo insieme le idee dei vari collaboratori.

Come per il lavoro sul testo, la copertina può essere realizzata da grafici interni alla casa editrice o da liberi professionisti o studi grafici esterni.

Prove di stampa e stampa

Con il visto si stampi dell’autore, ovvero la sua approvazione, il file del manoscritto e l’esteso vengono mandati in tipografia per la stampa: si conclude la vita del libro nella casa editrice, ma inizia quella fra le mani dei lettori.

Spesso, per evitare di stampare grandi tirature con refusi, vengono fatte delle prove di stampa, che servono per eventuali correzioni: quelle che un tempo erano chiamate bozze cianografiche e che sono state sostituite da delle semplici prove di stampa.

Tanti mondi quante sono le case editrici

Vediamo quindi che i passaggi che portano alla creazione di un libro sono tanti e complessi, senza considerare in questa sede tutto il lavoro di ideazione e stesura precedente che fa l’autore.

Ogni casa editrice ha il suo modo di “fare libri” e ogni libro ha una storia a sé e per quanto questi passaggi possono variare, gli elementi che concorrono a creare un libro riguardano anche ambiti fra loro molto distanti.

Ci sono poi case editrici che per la loro filosofia scelgono di non avere un ufficio grafico, come la Sellerio e la Adelphi, che nonostante questo si distinguono per le loro copertine eleganti e molto riconoscibili; altre che si avvalgono di molti consulenti, come faceva l’Einaudi; alcune che lavorano a stretto contatto con gli autori, come la Zanichelli, e altre che svolgono tutto il lavoro internamente.

Come abbiamo accennato all’inizio, il marketing sta acquistando sempre più peso nel campo editoriale e si assiste a una generale managerializzazione delle case editrici, che misurano la loro competitività (nonché la loro capacità di andare avanti) anche sulle vendite.

Il libro è diventato così un’operazione di marketing, che richiede una cura particolare in tutti gli aspetti di quello che diventa un prodotto commerciale.

FONTI

C. Taglietti, Risvolti di copertina, Bari, Laterza, 2019

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