Il Premio Bancarella
Nel comune più a nord della Toscana, si tiene ogni anno un premio la cui unica giuria è composta da librai. Come è nato e come si svolge oggi?
Il Premio Bancarella, giunto alla sua 71° edizione, viene assegnato ogni anno a luglio a Pontremoli. I sei libri che si sono aggiudicati il Premio Selezione Bancarella partecipano alla finale che decreta il vincitore assoluto. Ciò che lo distingue da premi più blasonati e conosciuti è la sua storia: il Premio Bancarella, infatti, nasce da una tradizione tipica di queste zone, quella dei librai ambulanti. Anche le sezioni che si sono aggiunte negli anni sono particolari nel loro genere: oltre alla letteratura per ragazzi, da molti anni vengono premiate anche le categorie sport e cucina, più rare da trovare in concorsi di narrativa e saggistica!
Com'è nato il Premio Bancarella
Il Premio Bancarella è nato nell’agosto del 1952 da un raduno di librai ambulanti di Pontremoli e dell’Alta Lunigiana, zona dove questo piccolo comune che oggi conta circa 7000 abitanti si trova.
La storia dei librai ambulanti che hanno dato vita al premio affonda però le sue radici nella tradizione pontremolese: questi commercianti viaggiatori andavano in giro per i borghi e i paesini della zona portando nelle loro gerle, insieme alla merce più tradizionale, anche i libri.
Libri che spesso acquistavano a poco prezzo da editori che si volevano liberare dei fondi di magazzino, e che erano a fatica in grado di leggere. Ma il loro intuito li guidava all’acquisto di quei titoli e generi che potevano trovare un appiglio nel mondo rurale nel quale si muovevano.
Da ambulanti, questi librai sono diventati semistanziali, iniziando a svolgere il loro lavoro dietro a delle bancarelle, da cui viene appunto il nome del premio.
Non solo: molti di questi librai ambulanti si sono poi trasferiti nel Nord Italia, dove hanno aperto librerie e hanno continuato questa tradizione.
La prima edizione del Premio Bancarella
L’anno seguente al raduno dei librai ambulanti pontremolesi a Mulazzo, un piccolo comune in provincia di Massa Carrara, il primo Premio Bancarella fu assegnato a “Il vecchio e il mare” di Hemingway. I titoli venivano proposti dai librai stessi, che sceglievano anche il vincitore.
Oggi il funzionamento è molto simile e l’intera gestione da parte dei librai lo rende un premio unico nel suo genere, oltre a rispecchiare i gusti dei lettori: il libro vincitore non deve solo essere ritenuto all’altezza dai librai, ma deve anche essere un titolo che ha incontrato un riscontro positivo in libreria.
Nel tempo alla narrativa e saggistica italiane e straniere si sono poi aggiunti:
- il Premio Bancarellino, dedicato alla letteratura per ragazzi e giunto quest’anno alla 66° edizione
- il Premio Bancarella Sport, nato nel 1964 e dedicato a libri che trattano storie di sport, spesso scritte da grandi campioni
- il Premio Bancarella della Cucina, quest’anno alla 18° edizione e dedicato all’ampio settore dei libri di cucina, un genere molto apprezzato da un’ampia fascia di lettori
Il Premio Bancarella oggi
Ancora oggi i librai sono i protagonisti nello svolgimento del Premio Bancarella: sono loro a proporre i titoli e ad assegnare i sei Premi Selezione Bancarella ai libri fra i quali si disputerà la finale assoluta.
A votare è un Collegio degli Elettori, rinnovato periodicamente, del quale fanno parte soci dell’Unione Librai di Pontremoli e dell’Unione Librai delle Bancarelle.
Possono partecipare tutti i libri di narrativa e saggistica, sia italiana che straniera, pubblicati dal 1° febbraio dell’anno precedente al 31 gennaio dell’anno in cui viene assegnato il Premio.
Quest’anno la premiazione finale si svolgerà il 16 luglio, preceduta il 15 da quella del Premio Bancarella Sport. Mentre per il Bancarellino e per il Bancarella per la Cucina si dovrà aspettare ottobre.
Non possono partecipare i vincitori dei cinque anni precedenti e il primo classificato riceve in dono una ceramica d’artista raffigurante San Giovanni di Dio, un santo spagnolo che a lungo era stato un libraio.
Il Premio Bancarella si configura quindi come una manifestazione del tutto particolare, lontana dai concorsi nati da circoli intellettuali (come il Premio Strega) o finanziati da grandi società (come il Premio Campiello).
Se il primo vincitore fu l’americano Ernest Hemingway, negli ultimi anni ad aggiudicarsi il Premio Bancarella sono stati soprattutto italiani. L’ultima vittoria a un libro di narrativa straniera risale al 2020, quando venne premiato “Le verità sepolte” della scrittrice britannica Angela Marsons. Fra i vincitori ricordiamo poi:
- “Il dottor Zivago” di Boris Pasternak (1958)
- “Niente e così sia” di Oriana Fallaci (1970)
- “L’antagonista” di Carlo Cassola (1976)
- “Il pendolo di Foucault” di Umberto Eco (1989)
- “Il martello dell’Eden” di Ken Follett (1999)
- “La gita a Tindari” di Andrea Camilleri (2001)
- “Il suggeritore” di Donato Carrisi (2009)
- “Olive Kitteridge” di Elizabeth Strout (2010)
Il ruolo di primo piano dei librai dà infine all’iniziativa un intento concreto e legato alla realtà: essere ogni giorno in contatto con i lettori dà una marcia in più per capire verso dove si sta muovendo il mondo dell’editoria.
Non è un caso che gli ultimi due titoli vincitori, “L’inverno dei leoni” di Stefania Auci (2022) e “La portalettere” di Francesca Giannone (2023) siano stati due bestseller indiscussi e siano diventati ormai classici della letteratura contemporanea.