Breve storia della graphic novel
La graphic novel si discosta dal fumetto perché è autoconclusiva, e sta conoscendo una grande diffusione negli ultimi anni. Ma quando è nata?
Quando è nata la graphic novel?
Le storie per immagini, con una porzione di testo ridotta rispetto ai romanzi e di forma soprattutto dialogica, conoscono un grande sviluppo nel Novecento. In particolare, la nascita della graphic novel viene fatta risalire al 1964, quando Richard Kyle usa per la prima volta questa espressione.
L’editore, critico e storico del fumetto, con “graphic novel” si riferisce a fumetti europei “impegnati”, ovvero con tematiche di portata storica e sociale.
Il romanzo a fumetti del 1978 di Will Eisner, “A contract with God and Other Tenement Stories”, conferma questa definizione: si distingue infatti dai classici fumetti, che hanno per protagonisti supereroi ed escono a puntate, come dei giornali periodici, perché è una serie autoconclusiva e parla delle vicende verosimili del suo protagonista.
Nella graphic novel la componente visiva ricopre un ruolo fondamentale, e si colloca sullo stesso piano della scrittura. Questa forma particolare, che tiene insieme in un’unione indissolubile immagini e parole, rende le graphic novel particolarmente coinvolgenti ed è uno dei motivi del loro successo.
Se ci riflettiamo bene, però, la narrazione per immagini è un mezzo ampiamente usato da secoli, e, in senso lato, il primo mezzo utilizzato dall’uomo per raccontare, precedente anche alla scrittura.
Pensiamo alle pitture rupestri, che raffiguravano elementi della vita quotidiana durante la Preistoria, ma soprattutto ai grandi cicli di affreschi che ancora oggi possiamo vedere nelle chiese: proprio perché comunicavano senza parole erano in grado di essere compresi dal popolo, in gran parte analfabeta. Pur senza parole, raccontavano la storia di tutte le storie, quella della Bibbia.
Graphic novel e fumetto: quali sono le differenze?
La forma di graphic novel e fumetto è in tutto simile: le pagine si presentano come strisce di immagini (da qui il nome francese dei fumetti “bandes dessinées”) e testo da leggere orizzontalmente. È il contenuto che differenzia questi due generi:
- nei fumetti si tratta spesso di storie inventate che fanno ampio uso di elementi fantascientifici e i cui protagonisti sono supereroi
- nelle graphic novel le storie raffigurate e narrate prendono spesso spunto da eventi storico-sociali rilevanti, e possono configurarsi come reportage o testimonianze, collocandosi al crocevia fra giornalismo, narrativa e fumetto
Anche l’aspetto editoriale di fumetto e graphic novel è diverso: se i fumetti somigliano più a riviste periodiche, le graphic novel sono dei veri e propri libri; questo è dovuto anche al fatto che i fumetti escono a puntate, proprio come riviste periodiche, e sono serie molto lunghe. Le graphic novel, al contrario, ed è questo che le avvicina a dei romanzi, sono autoconclusive, cioè hanno un inizio e una fine.
Infine, si distinguono anche per i diversi destinatari ai quali si rivolgono. I fumetti nascono come lettura e intrattenimento per i bambini – anche se sono molto apprezzati pure dagli adulti – le graphic novel si rivolgono, anche per le loro tematiche, soprattutto agli adulti. Oggi, però, il contenuto e anche il target delle graphic novel si è notevolmente ampliato, come vedremo.
La graphic novel è però spesso considerata un sottogenere del fumetto e dei generi narrativi (come il reportage, l’autobiografia o il romanzo), una forma ibrida non ancora del tutto fissata. In effetti è il genere più giovane di questi tre.
L’origine del romanzo si perde nella notte dei tempi, mentre il fumetto come lo intendiamo oggi nasce nel 1895 sul supplemento domenicale del “New York World”. Si tratta di “At the Circus in Hogan’s Alley” di Richard F. Outcault, che inizialmente appariva in un inserto a tutta pagina, mentre la classica impaginazione dentro le nuvolette verrà utilizzata a partire dal 1896.
Nonostante tradizionalmente si consideri questo il primo fumetto, esistono anche esempi antecedenti, come “Ally Sloper” di Charles Henry Ross in Inghilterra e “La famille Fenouillard” di Georges Colomb in Francia.
La graphic novel in Italia
Nonostante questo genere letterario – perché proprio di questo si tratta – nasca all’estero, anche in Italia negli stessi anni si fanno operazioni simili: veri e propri libri, anche nell’aspetto, che però utilizzano una forma ibrida di immagini e testo. I primi esempi sono “La rivolta dei racchi” di Guido Buzzelli (1966) e “Una ballata del mare salato” di Hugo Pratt (1967).
In Italia con questa espressione oggi ci si riferisce a opere di narrativa a fumetti, quindi con immagini e testo, ma nel mondo esistono ancora vari modi e nomi per definirle.
La graphic novel oggi
Oggi la graphic novel è ormai un genere molto diffuso e apprezzato, grazie al quale la forma tipica del fumetto (immagini più testo) è potuta approdare nelle librerie, nei musei e nelle aule universitarie. Inoltre, le graphic novel sono oggi ormai utilizzate per declinare tutti i generi, dal romanzo, all’autobiografia, alla saggistica.
Esistono anche diversi remake di libri (anche contemporanei) in veste di graphic novel, ad esempio “La separazione del maschio” di Francesco Piccolo illustrato da Fumettibrutti oppure “I miei stupidi intenti” di Bernardo Zannoni illustrato da Lorenzo Mattotti.
In Italia il successo delle graphic novel è dovuto ad autori come Andrea Pazienza, Leo Ortolani, Gipi, Zerocalcare. All’estero un ruolo di capistipite per il genere ce l’ha Art Spiegelman, che in “Maus” narra le vicende dell’Olocausto a partire dai racconti del padre, sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti.
Oggi, però, esistono graphic novel di tutti i generi e per tutti i gusti: ad esempio, “Il frutto della conoscenza” di Liv Strömquist è un saggio, e in alcuni casi in cui una graphic novel non è disegnata e scritta dalla stessa persona, come “Sono ancora vivo” di Roberto Saviano, illustrato da Asaf Hanuka.
Tutto questo conferma che la graphic novel è oggi una forma letteraria più dinamica che mai, che accoglie tematiche e modalità narrative diverse e che riscontra presso i suoi lettori un grande successo, grazie all’unione di immagine e testo e per l’alta qualità dei prodotti pubblicati.