Come si usano i caratteri speciali
Essere scrittori – lo sappiamo bene – è un lavoro duro perché oltre a inventare trame solide, personaggi vividi e dialoghi credibili occorre, in stesura, fare attenzione anche alla forma e in particolare alle norme redazionali, affinché il testo si presenti nella sua veste migliore per eventuali valutazioni e letture del piccolo e grande pubblico. Noi non vogliamo – e neanche voi volete – che il vostro testo somigli a un messaggio di buongiorno di vostra zia sul gruppo di famiglia (della serie: BuOOnGiornissimooo Kaffééé?!!1), ecco quindi qualche accortezza da tenere sempre a mente quando scrivete o quando siete alla prima rilettura – ma anche alla quindicesima… Perché ne farete una quindicina, magari anche di più!
Ma veniamo a noi e vediamo cosa è opportuno tenere a mente.
Il tondo
Il tondo (esc) costituisce la forma base per ogni carattere ed è impiegato per l’intero corpo libro. Può essere sostituito dal corsivo nelle pagine di introduzione, a condizione che siano una tantum.
Il corsivo
Il corsivo (esc) è utilizzato principalmente per evidenziare parole o frasi specifiche nel testo. In particolare, viene adottato per:
- termini stranieri non frequenti nell’italiano di uso comune
- nomi di navi, aerei e altri mezzi di trasporto (es. Orient Express, Titanic)
- titoli di libri, articoli, quadri, sculture, film o canzoni. Ad eccezione di: Bibbia, Vangelo e Testamento, che rimangono in tondo ma vogliono la prima lettera maiuscola
- termini in latino della classificazione zoologica e botanica, in cui la prima parola è iniziale maiuscola e la seconda minuscola (es. Homo sapiens)
- al posto delle virgolette per enfatizzare parole o frasi (es. conta quello che dici e non quello che fai), per indicare un uso puramente nominativo di una parola (es. il termine testo ricorre troppe volte in questo articolo), o per spiegare un termine (es. pericolo qui va inteso come…)
NB: Un uso eccessivo del corsivo appesantisce il testo; quindi, se una parola ricorre frequentemente, è preferibile utilizzare il corsivo solo la prima volta. Inoltre, il corsivo e le virgolette sono in genere alternativi, e l’uso di uno tende a escludere l’altro.
La punteggiatura interna al corsivo deve essere in corsivo (sì, davvero! In stampa c’è differenza tra un punto in tondo e un punto in corsivo!), mentre la punteggiatura tra due parole in corsivo o alla fine di un’espressione corsiva va in tondo.
Nelle correzioni di bozze, il corsivo è indicato con una sottolineatura a linea unica della parola e dall’abbreviazione al lato del testo c.vo.
Il neretto
Il neretto o bold (esc) è raramente usato nei romanzi, più frequente nei testi scolastici, nei dizionari o nella manualistica, nel giornalismo. Se proprio non riuscite a farne a meno limitatevi ai titoli. Esiste anche il neretto corsivo, una variante non presente però in tutti i tipi di carattere.
Il correttore di bozze che suggerisce il neretto per un termine sottolinea la parola con una riga ondulata e utilizza l’abbreviazione n.tto.
La sottolineatura
La sottolineatura (esc), a meno di casi molto particolari, non viene mai utilizzata nei libri. Si usa in correzione di bozze per indicare ciò che nel testo dovrebbe essere scritto in corsivo o in bold o in tondo: è uno strumento per gli addetti ai lavori, gli scrittori possono lasciarla da parte. Per sempre.
Il maiuscoletto
Il maiuscoletto – che è diverso dal maiuscolo! – è una variante in cui tutte le lettere della parola hanno la stessa forma del maiuscolo ma sono graficamente più piccole. In Word lo trovate se Selezionate una parola> Carattere> Spuntate casella Maiuscoletto. Viene utilizzato per:
- sottotitoli dei capitoli o titoli dei sottocapitoli
- rinvii bibliografici
- al posto del maiuscolo per sigle, acronimi e simili, soprattutto se molto lunghe
- per parole o frasi che richiedono il maiuscolo – perché anche il “TUTTO MAIUSCOLO” lo dovete lasciare a casa, insieme alla sottolineatura e agli esperimenti di stream of consciousness strani
NB: All’interno di un testo in maiuscoletto non si utilizzano maiuscole, mentre eventuali corsivi rimangono in tondo e tra virgolette.
Come usarli in un manoscritto?
In conclusione, chi desidera scrivere un romanzo dovrebbe cercare di limitare l’uso di neretto e maiuscoletto a titoli e bibliografie, evitando le sottolineature e usando il tondo per il corpo principale del testo, alternandolo al corsivo dove necessario (e, se lo desidera, nella prefazione).
Per quanto riguarda la scolastica, la manualistica e la saggistica, il discorso è diverso, ma è improbabile che uno scrittore esordiente inizi con questi generi, e di solito in tali casi si lavora a stretto giro con l’editore o lo studio editoriale che segue il progetto.
Sperando di esservi tornate utili… Buona scrittura!